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L'interpretazione dei sogni in Freud

Il ruolo del sogno diventa centrale nell’interpretazione della vita psichica del nevrotico.

Non è un caso se troviamo dopo l’opera di Freud, Studi sull’isteria, l’Interpretazione dei sogni, nel quale si mostrano i concetti del complesso di Edipo, di rimozione e di lotta fra desiderio e difesa.

Freud elaborerà la sua opera, intorno a tre punti:

Il sogno è l’appagamento di un desiderio su cui opera la censura.

La pulsione, nel sogno, rappresenta la sessualità infantile.

Il sogno parla la lingua dell’inconscio ed è regolata dalle stesse leggi del linguaggio.

Quindi, il sogno per Freud, è un ‘surrogato, attraverso uno spostamento di materiale recente, di un desiderio della scena infantile.

Lo spostamento, interviene per ridurre la quota affettiva sui dettagli del sogno.

Il sogno, ricopre il compito tra due bisogni fondamentali: il bisogno di dormire, sotto la volontà dell’io cosciente ed il bisogno di soddisfare tramite allucinazione, una pulsione legata ad una rappresentazione ideativa respinta dal conscio.

Nel lavoro onirico, il contenuto del sogno, viene deformato tramite alcuni processi, quali:

1) Condensazione

2) Rappresentazione

3) Spostamento

4) Elaborazione secondaria

Quando si concentrano più rappresentanti ideativi e affettivi, si compie una ‘condensa’ che da origine a una fusione di due o più elementi rappresentativi in una sola che, nel sogno, viene tradotto in contenuto manifesto. Altri elementi, verranno esclusi o spostati da un contenuto latente a un contenuto manifesto. Infatti, il sogno, non va interpretato nella sua globalità, bensì a partire dai dettagli, specialmente quelli che tendono a sfuggire, i frammenti latenti.

Un altro processo presente nel sogno è lo spostamento della componente affettiva da un rappresentante ideativo a un altro, tramite una catena associativa.

L’elaborazione secondaria mira a rendere coerente il vissuto onirico.

La sostituzione è un processo che soddisfa una pulsione legata ad un contenuto rimosso, attraverso l’atto del ‘sostituire’ con lapsus, atti mancati o motti di spirito. Questi ultimi sono presenti nel contenuto latente del sogno, mentre nel contenuto manifesto sono presenti i significati degli elementi del sogno interpretati prima dell’analisi.

Ciò che sfugge, per Lacan, viene indicato come ‘scarto’, oggetto a, godimento interdetto al soggetto.

Durante il sonno, precisamente durante la fase Rem, il soggetto è posto in uno stato della mente, in cui è libera da censure presenti nello stato conscio della veglia e quindi libera di esprimersi nelle sue diverse forme. Per questo, però incontriamo elementi contraddittori fra loro, facenti parte di un passato recente, i quali sono posti in maniera disordinata e del tutto scombinati.

Freud, definisce il sogno come un processo ‘somatico’, in cui si ha uno stato di veglia parziale, in cui alcuni stati della psiche sono attive ed altre riposano. (Burdach, 1830).

Infatti, il materiale che è stato sottoposto a riflessione profonda non sorge quasi mai ne sogno, mentre quelle non risolte, compaiono nell’attività onirica.




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